CRISTALLINO, L’ULTIMO ALBUM DI MASSIMO COPPOLA
Il 1 aprile uscirà “Cristallino”, l’ultimo album di Massimo Coppola, edito da Freecom. Il progetto ripercorre il filo dei pensieri di un sognatore deluso che, a contatto con la realtà, alterna momenti di rabbia a momenti di speranza. Il protagonista è un cercatore solitario che cerca di rispondere con decisione e forza, ma con altrettanto realismo e sgomento, a una continua ricerca introspettiva. L’artista vanta di un’esperienza musicale eclettica, affermandosi negli anni come cantautore, compositore, musicista, produttore e arrangiatore.
Cristallino. Un album da scoprire, un racconto che prende forma attraverso le parole e le diverse atmosfere musicali, raccontando la sua, ma anche le storie di ciascuno di noi. Come nasce questo progetto?
Nasce in un momento di passaggio della mia vita vissuta a Praga, città misteriosa e affascinante, tra il 2015 e il 2017. Ripercorre in sostanza la difficoltà di definire e ritagliarsi un ruolo preciso e all’interno della società e del microcosmo in cui viviamo. È la trasposizione del sentirsi pesce fuor d’acqua sempre e comunque, compiacendosene a tratti ma anche soffrendone, alla ricerca perpetua di collocazione, spazio, aria. Cristallino è il continuo oscillare di ognuno di noi con la sua storia tra la rabbia e la speranza, ora frustati ora felici di esistere. Alla fine però il messaggio è di speranza: la pace interiore che si annida dentro al cuore vince. Lo spazio di serenità a fatica si conquista.
Come ha scelto questo titolo suggestivo?
Perché risuona e ritorna nei testi continuamente. Il significato di tutto quello di cui facciamo esperienza nel mondo è sotteso, complesso, sfidante, sorprendente ma altrettanto disvelato e cristallino una volta che ne abbiamo accettato i meccanismi, rinunciando alla perfezione e al controllo. È cristallino che il nostro è un percorso volto alla ricerca della felicità e di attimi eterni che superino “i limiti imposti dalla fisica del tempo”.
Il viaggio, metafora della vita. Una continua ricerca di equilibrio tra rabbia e speranza, tra sogni infranti e nuove consapevolezze. Qual è secondo lei il senso di questo vagare?
La pace interiore. Una dimensione atarassica in grado di superare le difficoltà contingenti traguardandosi a uno scenario altro, distante, autentico in cui il percorso corrisponda al piacere di percorrerlo.
Le sua contaminazione musicale passa attraverso i grandi del rock, fino ad arrivare a sonorità moderne acustiche vicine al jazz, ma anche atmosfere elettriche ed elettroniche. Come definirebbe il suo genere?
Un cross-over continuo e mai sazio. Il mondo là fuori è multiforme, la musica che lo rappresenta non può che esserlo altrettanto. Non ci sono steccati in musica, l’unico confine ipotizzabile, benché altamente soggettivo e difficile da misurare, è quello tra buona musica e musica cattiva, tra buone produzioni, ricche e significanti, e produzioni cattive, chiacchiere e distintivo, forma, poca sostanza.
Molte le collaborazioni artistiche importanti nella sua carriera. Quali sono le esperienze che ricorda come maggiormente significative?
Negli ultimi anni quella con Vince Pastano (Vasco Rossi, Luca Carboni) sicuramente. Co-produttore con me del primo disco e poi immancabile chitarra elettrica in tutti i miei album, compreso appunto Cristallino. Ecco lui è un talento cristallino al servizio della musica e del suo farsi suono. Moderno, fresco, volante, onirico, mai scontato. Oltre a lui tanti però i musicisti di spessore da cui, di volta in volta, ho provato a ispirarmi in termini di preparazione, fraseggio, cultura musicale e performance. Tra gli altri il pianista Fabio Valdemarin (Fiorella Mannoia), il bassista Federico Malaman (Mario Biondi, Elio e le storie tese) e Massimo Greco (Zucchero, Ligabue), tromba e flicorno. Ne ho sicuramente dimenticati tanti altri.
Come si è trovato a lavorare con Freecom?
La vita è fatta di rapporti personali che vincono “la fisica del tempo”. Uno di questi per me è il rapporto artistico e d’amicizia che mi lega ad Andrea Ponzoni, uomo sensibile e attento a percepire, oltre le apparenze , percorsi artisticamente meritevoli di attenzione e cura, che lui, instancabilmente, con mille idee, cerca di magnificare. Freecom, con Cristallino, mi sta permettendo di continuare a credere in questo percorso, mostrandomi fiducia ed entusiasmo. Grazie Andrea, grazie Freecom.